Il Training Autogeno è una tecnica terapeutica creata e sviluppata da Johannes Schultz, medico e psichiatra intorno agli anni’20.
Spesso si tende a semplificare il T. A. definendolo come una tecnica di rilassamento, ma non è proprio così. Il rilassamento è da considerarsi come il primo di una serie di gradini. In realtà, il T. A. è una tecnica di cambiamento globale, che produce, in chi lo pratica, reali modificazioni fisiologiche e psichiche. Il cambiamento prodotto prende il nome di commutazione autogena.
Secondo Schultz, con il T. A. si possono raggiungere i seguenti benefici per alcune problematiche psicofisiche:
- Rilassa i muscoli, migliorando le contrazioni muscolari (cervicale per esempio, per la cefalea muscolo-tensiva)
2. Rilassa il battito cardiaco (agendo sul sistema parasimpatico mette a riposo quello simpatico, preposto all’attacco e alla fuga, quindi all’emissione di adrenalina) ed è quindi utile per tachicardia sinusale, angina pectoris ecc..
3. regola il battito cardiaco, può così così essere utile per tachicardia, bradicardia, angina pectoris..
4. agisce sulle viscere e quindi migliora problematiche quali colon irritabile, stipsi o stitichezza , gastrite ecc.
5. migliora disturbi della pelle come eczemi, psoriasi, alopecia ecc..
6. agisce sul respiro, migliorando il flusso sanguigno e l’ossigenazione di tutte le parti del corpo, è quindi indicato per asma, infiammazioni, pressione alta.
7. è indicato per tutti coloro che soffrono di ansia, che affrontano un periodo stressante della loro vita, o che semplicemente vogliono imparare a prendersi un po’ di tempo, ogni giorno, per sé stessi, lasciando per qualche minuto il mondo dei problemi e delle cose da fare al di fuori della stanza.
Attraverso il T.A. ciascuna persona diviene capace di autoregolare se stessa, arrivando ad autosomministrarsi autonomamente la tecnica.
Durante i periodi di stress il nostro Sistema Nervoso Centrale va a sovrastimolare la funzione autonoma omeostatica, creando una frattura nell’autoregolazione, base di disfunzioni psicofisiologiche (ad esempio, mal di testa o ipertensione). Quando le richieste sono eccessive, il corpo in un primo momento si attiva per fronteggiarle, resiste per un certo periodo di tempo, dopo di che diventa esausto. Tutto ciò implica una varietà di conseguenze negative per la nostra salute come, ad esempio, l’eccessiva attivazione cardiovascolare, elettrocorticale ed ormonale.
Gli obiettivi del Training Autogeno sono il ridurre gli input del Sistema Nervoso Centrale, presenti durante un periodo di stress e facilitare il ritorno all’autoregolazione dell’attività psicofisiologica, che si ritiene sia regolata dal Sistema Nervoso Autonomo.
Durante il T.A. l’attività elettro-corticale indica che stiamo lavorando a livelli funzionali dello stato di veglia mentre l’attività cardiovascolare e ormonale è paragonabile a quello dello stato di riposo.
Lo scopo è quello di imparare a mantenere ad un livello non nocivo i livelli di attivazione fisiologica, di ansia e di stress.